Fausto Marengo
L'alba del commissario Bodoni
2015
Pag. 202
Silele
Canelli, l'ombra delle colline e il profumo del moscato. Ma anche il
luogo dei gialli di Fausto Marengo. Quest'ultimo uscito, "L'alba del
commissario Bodoni", si potrebbe definire un "prequel", come quelli che
fanno alla televisione, tipo "Il giovane Montalbano", per intenderci. Si
racconta cioè come e qualmente il nostro detective, che nel libro
precedente ha ormai raggiunto l'età della pensione, abbia cominciato. Un
lavoro di fantasia, questo salto all'indietro, che consente al lettore
di ritornare al passato, di riscoprire tempi e luoghi per fortuna non
dimenticati. Ma che anzi, grazie alla promozione del territorio quale
patrimonio mondiale dell'Unesco, stanno viaggiando verso un meritato
splendore. La figura immaginaria di Bodoni, un po' carabiniere un po'
poliziotto, cervello fino, grande intuito, robusta umanità, cinismo
quanto basta per fare bene il proprio mestiere, sintetizza una
concezione. Quella delle forze dell'ordine come motore buono e positivo:
un meccanismo organizzativo e professionale che rafforza la società.
Recensione di Alessandra Comazzi.
Nessun commento:
Posta un commento