Marco Bigliazzi
In bianco
2015
Pag. - - -
Atmosphere libri
Un cadavere nudo, completamente verniciato di bianco, in una stanza
chiusa di un attico sfitto nella centralissima via Grande: ecco cosa si
trova di fronte Saverio Zefiro, architetto livornese di mezz'età in
crisi personale e professionale, una mattina di novembre. Incaricato dal
proprietario di vedere perché una delle stanze fosse inaccessibile agli
imbianchini, forza una porta e trova il corpo del suo vecchio
professore di disegno dei tempi del liceo: Franco Carrara, anziano
artista anarchico e politicamente impegnato negli anni Settanta, che
abitava due piani sotto. Saverio, solo la settimana prima, lo aveva
aiutato a uscire dall'ascensore in cui era rimasto intrappolato per un
guasto, mettendo in subbuglio tutto il palazzo. Un condominio che
conosce bene: il suo studio di architettura è stato lì fino a poco tempo
prima, quando la carenza di lavoro lo ha costretto a trasferirne i
resti nel salotto di casa propria. Saverio si trova così coinvolto, suo
malgrado, in quello che i giornali subito battezzano Il Delitto in
Bianco. Le tracce sono confuse e contraddittorie, sparse tra una statua
vivente tutta dipinta di bianco, l’ambiente artistico e politico degli
anni Settanta e quello di oggi, con il centro sociale che il professore
continuava a frequentare. Sulla scorta di alcuni appunti lasciati dal
Carrara, Saverio scopre che qualcosa di grave sarebbe successo proprio
nell'appartamento di quest’ultimo, prima che questi vi si trasferisse.
Finché di colpo, proprio riflettendo sul bianco, il mosaico gli si
ricompone in testa.
Nessun commento:
Posta un commento