Kathrin Lange
40 ore
2015
Pag. 378
Rizzoli
In piedi davanti alla finestra, con la Berlino
notturna dall'altra parte del vetro, il commissario capo Faris Iskander
ingaggia la sua lotta quotidiana contro i demoni che lo tormentano.
Rivede con gli occhi della mente la vampata dell'esplosione, nella testa
l'eco dei gemiti, le urla, il pianto singhiozzante di quel bambino... È
lì, immobile nella sua stanza, nel buio appena rischiarato dall'alba,
quando il suono del cellulare spacca il silenzio: Che la morte sia con
te, lo saluta una voce sconosciuta. E la trappola scatta. Berlino è una
città in fermento che va riempiendosi di fedeli per accogliere il Santo
Padre; ed è in quel magma che il potenziale assassino ha sparpagliato le
sue bombe. Le ha programmate affinché esplodano simultaneamente,
nell'attimo esatto in cui un uomo, tenuto nascosto chissà dove, esalerà
l'ultimo respiro. In questa folle macchinazione, un posto di primo piano
è stato riservato al commissario capo Iskander dell'unità specializzata
in crimini di matrice religiosa - tedesco, musulmano e testa calda poco
incline a mandar giù provocazioni. Il modus operandi dell'assassino è
implacabile: a ogni mossa della partita corrisponde una telefonata fatta
a Iskander per fornirgli istruzioni precise su quel che deve o non deve
fare. Vogliono evitare la carneficina? Hanno 40 ore di tempo per
stanarlo e bloccarlo, non un minuto di più.
Nessun commento:
Posta un commento