Gianluca Morozzi
Lo specchio nero
2015
Pag. 333
Guanda
Svegliarsi in una stanza mai vista prima, accanto a una sconosciuta nuda, senza
ricordare niente delle ore precedenti, non è del tutto inusuale. Se però la
donna è morta e la stanza è chiusa a chiave dall'interno, la faccenda si fa un
po' più preoccupante. E non migliora quando trovi un altro cadavere nel bagno,
chiuso a chiave dall'esterno. Non c'è da stupirsi che Walter Pioggia esca in
preda al panico da quella stanza, da quella casa, in cui l'assassino di due
persone può essere soltanto lui. A partire dal mattino dopo, i problemi di
Walter sono tre. Il primo è scoprire se davvero quel terribile delitto ha avuto
luogo, dato che per giorni i media non ne danno notizia: che sia stata solo
un'allucinazione? Poi, quando i cadaveri vengono ritrovati, sorge il secondo
problema: dimostrare, soprattutto a se stesso, che non è stato lui. E su tutto
aleggia il terzo problema, il più grande di tutti: fare i conti con un passato
devastante che ritorna, con il tradimento di un padre, con un amico che credeva
morto e forse non lo è. Tra i portici e i bar di una Bologna bohémien
ricostruita con affetto e ironia, si sviluppa un'indagine psicologica che colora
di tensione il presente apparentemente normale di un uomo apparentemente
normale, fino alla più sorprendente delle conclusioni.
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