martedì 9 febbraio 2016

Recensione "Insoliti sospetti" di Salvo Toscano - Newton Compton -



Salvo Toscano

Insoliti sospetti

Newton Compton


Palermo. Onofrio Palillo, salumiere di mezz'età, viene scarcerato dopo un periodo di ingiusta detenzione con l'accusa di omicidio. Fabrizio Corsaro, cronista di nera ed ex donnaiolo impenitente, lo contatta per fargli raccontare la sua odissea giudiziaria in un'intervista. Ma quando il giornalista si presenta all'appuntamento con Palillo, lo trova morto in casa sua, ucciso da tredici coltellate. Per una catena di sfortunate coincidenze, però, gli inquirenti cominciano a sospettare lo stesso Fabrizio di essere il killer. E toccherà al fratello Roberto, avvocato penalista in piena crisi esistenziale alla soglia dei quarant'anni, cercare di tirarlo fuori dall'incubo nel quale la sua vita è sprofondata all'improvviso.

Il ritorno dei fratelli Corsaro. Un avvincente thriller, dalla trama estremamente interessante e coinvolgente. La brillante scrittura di Salvo Toscano ha il pregio di far vivere tipiche atmosfere siciliane, permeate di ironia, irriverenza, dramma e di momenti particolarmente commoventi. Frasi e dialoghi di grande intensità. Come questa ad esempio, dove Roberto, disperato, in chiesa, si interroga sulla sua fede: "...Niente. Non siamo niente se non combinazioni casuali di cellule che nascono e muoiono nell'attimo di una scintilla, impercettibile di fronte all'infinità del tempo e dello spazio. Nessun dio, nessuna speranza, nessuna giustizia, solo un lancio di dadi." Ecco lo stile di Toscano. "Insoliti sospetti" ha una trama semplice ma molto efficace perchè sino alla fine è un susseguirsi di colpi di scena, sino al drammatico finale molto noir. I due fratelli Corsaro, così diversi fra loro, hanno due forti personalità che affascinano sin dalle prime battute. Il tipico rapporto conflittuale tra fratelli che però viene messo da parte nel momento di grave difficoltà di uno dei due. Si rimane affascinati dai personaggi con particolare menzione per la figura del vice questore Fisichella. Un protagonista assoluto. Un uomo stravolto, pieno di rancore e di problemi personali, relegato in un angolo della Questura di Palermo, ma che trova in se la forza e il coraggio di reagire partecipando fattivamente, in maniera totalmente autonoma, alle indagini. Il romanzo ha questa grande capacità di "legare" il lettore alle pagine. I capitoli brevi, alternati fra i due protagonisti e raccontati in prima persona da Fabrizio e Roberto, danno piena trasparenza alle due diverse personalità. Una tipologia di racconto non molto sfruttata e per questo ancora più interessante. Pur nella sua "sicilianità" il romanzo assume contorni generali. Bravo Salvo Toscano a non rimarcare pesantemente aspetti e parlate tipiche. Una giusta misura. Il sapore di questa terra si sente comunque e continua ad essere affascinante e misterioso. Un romanzo fatto da persone reali, persone come noi. Nessun psicopatico all'orizzonte, nessun serial killer. Un pesante dramma della solitudine. Dedicato a chi soffre. Dedicato a chi sa risollevarsi ma specialmente a chi non ce l'ha fatta. Consigliatissimo.

Buona lettura

Paolo Vinciguerra  

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