giovedì 31 dicembre 2015

Recensione "Pemombra" di Gian Luca Lamborizio - Eretica Edizioni -



Gian Luca Lamborizio

Penombra

Eretica Edizioni

 "Puzza di muffa, abbandono e sporco. I tre odori si mescolavano e rendevano l'aria pesante, a tratti nauseabonda. Le finestre erano costantemente serrate e così, negli angoli delle stanze, si erano formate macchie scure, di muffa. Dapprima poche macchioline. Poi, a poco a poco, avevano ricoperto gran parte della tappezzeria. Pochi raggi di sole filtravano attraverso le persiane quasi sempre accostate. Ovunque regnava una penombra opprimente. In fondo al corridoio, una porta era socchiusa."

Non sono mai stato un grande appassionato dei racconti ma in questo caso devo ricredermi. Cinque bei racconti che hanno quasi un filo che li unisce, probabilmente dovuto al fatto che in tre di essi la squadra investigativa è la medesima. Violenza domestica, violenza "normale". Non ci troviamo di fronte a nessun serial killer o ad assassini dalla mente contorta e spietata. Sono racconti che parlano di vita vissuta, giornaliera. Persone che incontrariamo nella vita di tutti i giorni  e che si trasformano in mostri violenti e feroci. I protagonisti potrebbero essere i nostri vicini di casa, i nostri colleghi, i nostri cari oppure anche noi stessi. "Penombra" ha questo pregio: instillare in chi lo legge il dubbio, la paura. Davvero una bella sorpresa. I racconti sembrano seguire un'escalation di violenza programmata. Sia come lunghezza che proprio come situazione narrativa. Si parte da un primo episodio breve, macabro e quasi grottesco, per finire a un racconto lungo, articolato e ben congegnato. Dicevo che in tre dei racconti compare la stessa squadra di poliziotti comandata dal commissario Molteni. Chiaramente, trattandosi di racconti, le personalità dei protagonisti non possono essere particolarmente descrittive. Ma Lamborizio ha saputo comunque caratterizzarli bene e in maniera fluida. Probabilmente lo scrittore è maturo per un romanzo completo dato che indubbiamente la scrittura c'è; l'ho trovata semplice ma con quel qualcosa che sa tenere alta la tensione e anzi facendola aumentare in maniera costante. Cinque storie completamente diverse una dall'altra che denotano una buona padronanza della narrativa. Si passa dal noir più cupo al giallo classico. Prerogativa notevole, considerando anche che "Penombra" segna il suo esordio. Interessanti anche le atmosfere, sfumate e quasi intimamente nebbiose, rarefatte, luoghi qualsiasi in un non tempo. Qualche piccola perplessità, davvero minima, l'ho riscontrata invece nei dialoghi, che ho trovato un po' asettici. Ma il dialogo è sempre una parte molto difficile nella stesura e che migliora quasi naturalmente con l'esperienza. E Lamborizio ha tutte le potenzialità per poterlo fare. Nel complesso un buon libro che denota come anche i racconti possano avere una loro ben definita personalità e bellezza. Basta solo saperli scrivere. Come in questo caso.

Buona lettura

 Paolo Vinciguerra

           


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