Marco Della Croce
Venus
2015
Pag. 472
Sillabe di Sale
La seconda indagine del commissario Sbrana. La Spezia, 21 luglio 1945.
La guerra è finita da poco e la città ligure cerca faticosamente di
tornare alla vita, tra le case distrutte dai bombardamenti, una miseria
diffusa, la voglia di ricostruire e la caccia spietata agli uomini e
alle donne collusi col vecchio regime. Mezzanotte è passata da poco,
quando Stefano Stretti, un giovane vice brigadiere di Pubblica
Sicurezza, viene ucciso ai giardini pubblici con un colpo di pistola
alla tempia. Un omicidio efferato, misterioso, che resterà senza
responsabili e senza una spiegazione per quasi venticinque anni. Fino a
quando, cioè, nel dicembre 1969 viene ritrovata la pistola del delitto,
obbligando la questura spezzina a riaprire il caso. A occuparsene sono
il commissario Simone Sbrana e l'appuntato Gegè Russo che, indagando per
una settimana tra scrittori in miseria, vedove inconsolabili,
spogliarelliste assassinate, cantanti di talento, legionari a riposo e
travestiti in disarmo, arriveranno a comprendere una terribile verità,
figlia delle macerie morali lasciate sul terreno dagli anni terribili
del nazifascismo. Sullo sfondo, pesante come una cappa di piombo, la
strage di piazza Fontana a Milano che, a due settimane dalle feste di
Natale, condizionerà la vita di tutti gli italiani, minando alla base
molte delle speranze di cambiamento in cui un'intera generazione aveva
cominciato a credere.
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