Guido Mazzella
L'albergo delle 5 stelle
2015
Pag. 296
Robin
"L'albergo delle 5 stelle" è un apologo sul
mondo di oggi, un mondo in cui, come affermava un personaggio di Ibsen,
nella sua opera più famosa "Rosmersholm", c'è "miseria nera", assenza
completa di ideali. In questo albergo isolato, fuori dal mondo, si
ritrovano quattro personaggi e una coppia: un trader, chiuso tutto il
giorno e parte della notte (o viceversa) a vegliare sui diversi flussi
di capitali oscillanti da un continente all'altro; un reduce da una
guerra o da una rivoluzione - poco importa - a testimonianza della
violenza che ogni guerra produce; una coppia di amanti sadomaso, che
hanno trasformato un sentimento nobile come l'amore in qualcosa di
squallido e innaturale; un pastore evangelico che non crede più di poter
convertire il mondo e si rifugia in una forma di radicalismo eretico,
anch'esso pericoloso. Infine un'attrice - l'unico personaggio positivo -
che si ritira in questo albergo per non mostrare al suo pubblico i
segni della incipiente vecchiaia. A rompere l'apparente equilibrio è
l'omicidio di uno degli ospiti. Scatta così la ricerca dell'assassino e
con esso il meccanismo del giallo con le sue regole, ormai consolidate.
Un romanzo che pone alla fine al lettore una domanda, la stessa che si
fa il commissario a conclusione della sua indagine: "il denaro contamina
anche le cose più sane: anche la misericordia mostra un volto
spregevole, e allora?" Appunto, allora?
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