Federico Maria Lessa
Un dilettevole gustoso piacere
2015
Pag. 200
Robin
Se non fosse stato per l'omicidio nel bosco, che esperienze emozionanti
si sarebbe negato in seguito? O si sarebbe salvato dall'inevitabile
caducità del nuovo progetto? Flavio Arzino sgobba da quarant'anni nella
fattoria di famiglia, una vita da subito lontana dai libri e dedita
orgogliosamente alla terra, all'irrinunciabile trattore, alla felicità
della stanchezza di fine giornata. L'unico diversivo, la caccia, che
pratica da diverso tempo. Flavio, da sempre immerso con entusiasmo nei
suoi campi agricoli, giunge a detestarli e decide di vendere terreni,
macchinari e attività, liberandosi persino della moglie e del figlio.
Nelle successive giornate scandite da monotoni gesti si avvicina alla
consultazione di un dizionario dal quale si sente immediatamente
attratto, tanto da voler imparare le parole più bizzarre. Un passatempo
che lo rende apparentemente più colto e che lo riscatta dai pessimi
risultati conseguiti a scuola. È grazie alla conoscenza del vocabolario
che estrae dalla sua materia encefalica la ridondante frase "Un
dilettevole gustoso piacere", la quale definisce una rinnovata fase di
vita le cui azioni, andare, mangiare, sparare, guidare, leggere,
viaggiare, fermarsi, sperimentare, urlare, piangere e gioire sono svolte
in piena autonomia, senza privazioni, subito, tra un giorno, forse mai.
Azioni sempre più pregne di fervore e determinazione che non compirebbe
se non fossero alimentate da altri omicidi.
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