Emanuele Gagliardi
Un'ombra
2015
Pag. 216
Giovane Holden Edizioni
Roma, 16 marzo 1978, ore 9.02: in via Mario
Fani il presidente della Democrazia Cristiana viene sequestrato. Come
milioni di italiani, Valerio Lo Savio, tecnico di laboratorio presso la
facoltà di Fisica all'Università La Sapienza, segue gli sviluppi del
rapimento Moro. Tuttavia, per lui il vero dramma è la propria esistenza
irrisolta: ha quarantatré anni, vive con la madre ed è innamorato della
studentessa Valeria Felici. Le scrive lettere, le telefona a casa. Lei
non lo respinge, lo ascolta. Il 20 aprile Valeria Felici viene trovata
morta in un laboratorio della facoltà di Fisica. Nella mano destra
stringe una medaglietta d'oro con l'effige della Madonna di Pompei e sul
rovescio una data di nascita incisa: 26-2-1935. La data di nascita di
Valerio Lo Savio, detto l'ombra. Tanti gli indizi contro Lo Savio, ma
pure tanti dettagli che non tornano. I superiori del commissario
Soccodato che conduce l'inchiesta, però, non vanno per il sottile: da
più di un mese si cerca Moro senza risultato, le BR impongono ultimatum.
La polizia deve riscattare gli smacchi con qualche successo in altre
indagini. Così, pochi giorni prima del ritrovamento di Moro assassinato,
Valerio Lo Savio viene arrestato con l'accusa di omicidio e a luglio
del 1979 viene condannato definitivamente a trent'anni di reclusione. Il
2 ottobre 1983, domenica con temperatura ferragostana, un secondino lo
trova impiccato nella sua cella. E si riapre il caso...
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