Lorenzo Beccati
Pietra è il mio nome
2014
Pag. 312
Nord
Genova, 1601. La chiamano la Tunisina. La disprezzano. La temono. Eppure
è a lei che i genovesi si rivolgono quando hanno bisogno d'aiuto.
Pietra sostiene di essere una rabdomante. In realtà è solo una donna
consapevole che il mondo non le perdonerebbe mai il suo straordinario
intuito e il suo eccezionale acume. Talenti grazie ai quali riesce a
trovare non solo sorgenti d'acqua, ma anche bambini scomparsi e gioielli
rubati. E, quando vengono compiuti delitti all'apparenza inspiegabili,
persino le autorità cittadine si avvalgono dei suoi servigi. In questo
caso, però, Pietra è stata chiamata dal Bargello per un motivo diverso:
accanto al corpo di una donna, picchiata a morte, è stata trovata una
bacchetta da rabdomante, circostanza che fa di lei la principale
indiziata dell'omicidio. Per dimostrare la propria innocenza, Pietra
sarà costretta a indagare per conto proprio e, ben presto, si renderà
conto che quella giovane è come un fantasma emerso dalle ombre del suo
passato, che riporta in superficie vecchi rancori e rimpianti mai
sopiti. E adesso è venuto il momento di affrontarli, prima che
l'assassino torni per lei...
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