Marisa Miritello
Là sotto qualcosa
2013
Pag. 264
Eclissi
È
ambientato a J., una città che non esiste ma nella quale si possono
riconoscere tanti luoghi del paese Italia. Il protagonista è Brando
Brandolini, ex magistrato, ora dirigente di una piccola squadra di
becchini del cimitero di J. e addetto alle riesumazioni. Non sappiamo
ancora le motivazioni per cui Brando si è dimesso dalla magistratura e
si è ritirato tra i morti nella quiete cimiteriale, ma si intuisce da
qualche battuta che ha dovuto farlo “per salvarsi la vita”. Brando
comunque al Camposanto ci sta bene: è un tipo solitario, con una
relazione importante alle spalle, ma ora single, amante del vino e con
la passione della birra artigianale, che si diletta a fare da sé. È
questo il suo hobby preferito da quando ha ereditato una vecchia
masseria fuori città. Non ama invece cucinare e spesso si serve di un
catering gestito da donne extracomunitarie. Una mattina di autunno
vengono ritrovate su alcune tombe del Cimitero di J. scritte sataniche e
resti inquietanti tra cui la falange mozzata di un dito. Non si tratta
di un fatto isolato: le profanazioni si ripetono, portando scompiglio
nella tranquillità del luogo e tra gli operatori. In quegli stessi
giorni una criminologa ex collega di Brando, indaga su strane sparizioni
di donne di diverse età, che apparentemente non hanno niente in comune,
se non il fatto di appartenere al genere femminile. Tra queste donne,
però, c’è Polina, una delle cuoche del catering frequentato da Brando. È così che le due storie convergono, coinvolgendo il Brandolini, che torna in pista, dopo anni di inattività investigativa
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