Daniela Rispoli
Dipinta di rosso
2013
Pag. ----
La Carmelina
Baltimora. Novembre 2012.
Nella notte è rinvenuto il cadavere di una giovane donna fasciato da un
abito da sera rosso e contornato da misteriosi indizi lasciati
dall’assassino. La macabra messa in scena accoglie e restituisce un
cadavere i cui occhi sono bendati da un pezzo di stoffa strappato dal
vestito stesso. Sotto la benda le palpebre sono suturate e cucite
insieme da filo. All'altezza del cuore una carta da Poker (Regina di
Cuori), in direzione dei piedi un fiore di protéa, in mano tiene una
maschera veneziana. I piedi sono tenuti insieme da fil di ferro. Il
cuoio capelluto, all'altezza della tempia, è reciso a forma di cerchio
perfetto. Sul braccio un ferro rovente le ha lasciato una marchiatura:
una scritta in latino. Partono le indagini. I due agenti assegnati al
caso chiedono aiuto a una criminologa di fama internazionale
specializzata nella simbologia e nell'allegoria degli omicidi. Le
indagini portano al fermo di due individui e il Detective Moreno e la
specialista Grindal uniranno le forze per capire chi effettivamente ha
commesso il delitto. La
criminologa, uno dopo l'altro, scioglierà quel groviglio di simboli
individuando tutti i significati degli indizi e, forte delle indagini,
degli interrogatori, e di una funesta serie accadimenti, individuerà
infine l'assassino. I colpi di scena si susseguono con false piste,
accuse a innocenti e rimpasti delle indagini. Documenti che si credeva
fossero spariti tornano alla luce e, naturalmente, un diario e il test
del DNA che costituirà la prova schiacciante. Il fulcro del libro non
sarà tanto la scoperta dell'identità dell'assassino bensì del ruolo che
ha e soprattutto ha avuto nella vita della criminologa stessa il cui
passato deviato, avverso e controverso ritorna prepotentemente a farle
visita benchè lei si fosse imposta di dimenticarlo per sempre. Una lunga
serie di terrificanti coincidenze busseranno alla sua porta riportando a
galla tutti i suoi scheletri nell'armadio macchiati di peccati
inconfessabili, sia conosciuti sia ignoti. Lei farà quindi una cosa che
non aveva mai fatto in tanti anni di brillante professione: metterà a
tacere la verità su quello che fra i corridoi del dipartimento della
squadra omicidi della polizia di Baltimora passerà alla storia come
"l'assassinio in abito da sera".
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