Adele Marini
Milano, solo andata
Fratelli Frilli Editori
La vicenda, che ha come antefatto una strage di mafia realmente
accaduta, si svolge nell’estate del 2000. Protagonista, una giovane
insegnante di scuola media che dopo la morte dei genitori adottivi
decide di approfittare delle vacanze estive per cercare chi l’ha messa
al mondo o, almeno, per scoprire le ragioni che hanno indotto sua madre
ad abbandonarla in un istituto quando aveva quattro anni. Piena di
dubbi, ma decisa a fare luce su certi suoi misteriosi brandelli di
ricordi, si rivolge alla trasmissione di Raitre Chi l’ha visto?,
accettando di apparire sul video per lanciare il solito appello a
chiunque “abbia-visto-o-sappia-o-ricordi” qualcosa. Non si aspetta
grandi rivelazioni, anzi, in cuor suo è già rassegnata a non avere
alcuna notizia utile. E invece, a partire dal momento in cui va in onda
il servizio che la riguarda, viene proiettata in una spirale di orrore
alla quale riuscirà a sfuggire solo rinunciando alla propria identità.
L’epilogo, amaro quanto ineluttabile, è storia di ordinaria
quotidianità. In bilico fra realtà e fiction, questa “storia di
questura” ha al centro un grande intrigo ma è priva di eroi, fitta di
colpi di scena e, fino all’epilogo, priva di soluzioni, proprio com’è
nell’ordine naturale della cronaca quotidiana, dove l’intelligenza e la
generosità di chi svolge le indagini si scontra immancabilmente con
l’arroganza di chi ha il potere. Sullo sfondo, una Milano bella ma
irraggiungibile, spopolata dall’afa e crudelmente avvolta attorno al
proprio impenetrabile egoismo.
Nessun commento:
Posta un commento