Jeffery Deaver
Solitude creek
2015
Pag. ---
Rizzoli
Si
era chiesto se avrebbe dovuto adoperarsi di più per scatenare l’orrore.
Ma no, non c’era voluto altro. La gente era in grado di cancellare
centinaia di anni di evoluzione in pochi secondi. Al Solitude Creek sta
per iniziare un concerto rock. Le luci si abbassano, la batteria dà il
tempo. Un paio di canzoni, e qualcosa non va. Nel piccolo locale
affollato si addensa del fumo, e non c’è tempo di chiedersi cosa stia
succedendo. La gente balza in piedi rovesciando sgabelli e tavoli,
corre, cade, si ammassa alle uscite di sicurezza.
Trovandole chiuse.
Bloccate. Non tutti ne usciranno vivi. Siamo a Monterey, nella calda
California centrale affacciata sull’oceano: l’assassino indossa gemelli
Tiffany e scarpe Vuitton, è millimetrico nella sua ossessione, feroce
nella lucidità, e si diverte a scatenare con freddezza l’inferno.
Sceglie
un luogo, pianifica nei dettagli l’attacco, si apposta: quello che
vuole è stare a guardare le persone prese in trappola, vederle
soccombere, come animali, all’istinto di sopravvivenza. Più nessuno
d’ora in poi, che sia dentro un cinema, o in un ristorante, o nello
spazio angusto della cabina di un ascensore, può ritenersi al
sicuro. Ecco il nuovo caso del detective Kathryn Dance: una letale
partita a scacchi che non consente la minima distrazione. Un impegno
arduo, proprio ora che la donna è stata sospesa da un incarico
importante, è alle prese con due figli adolescenti e le faccende del
cuore sono sempre più impellenti. Un meccanismo perfetto costruito su
svolte improvvise e colpi di scena ben congegnati, nel quale Dance si
muove con il solito intuito e l’inconfondibile tecnica per giungere
brillantemente alle veritИ più nascoste. Il nuovo thriller di Jeffery
Deaver è l’ultima conferma di uno dei più grandi maestri contemporanei
del genere. Bentornata, Kathryn.
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