Francesco Recami
Il segreto di Angela
2013
Pag. 298
Sellerio Editore
Come
fa la professoressa Angela, la rassicurante compagna del pensionato
Amedeo Consonni, a mantenersi economicamente, lei che ha lasciato il
liceo dove insegnava ed è troppo giovane per avere la pensione? Di chi
sono in realtà gli appartamenti dove va regolarmente a bussare per
riscuotere la pigione mensile? E come si giustifica quella preziosa
collezione di servizi da caffè che brillano nella vetrina del suo
salottino? Lo veniamo a sapere dalla sua voce, nel "Segreto", il
manoscritto confessione che la ex professoressa affida all'amato vicino
di pianerottolo, Amedeo Consonni. E dal momento che la cifra narrativa
di Francesco Recami è quella di partire da una banalissima domanda,
magari pettegola, magari indegna di attenzione, per aprire orizzonti di
presunti crimini e avventure dentro la sua Casa di ringhiera, la
risposta che attende sarà delle più perversamente complicate. Il segreto
comincia qualche anno addietro. Angela è una professoressa di lettere
al liceo, democratica, con le Birkenstock ai piedi, contenta del lavoro e
frustrata dalla vita e dalla famiglia: insomma il tran tran quotidiano
del tipo dell'insegnante come solo il cinismo di Recami sa
rappresentare. Succede che un allievo viene rapito, mentre è in vacanza
in Sardegna. È uno di quelli che Angela non può sopportare. Straricco,
protetto dai genitori parvenus, strafottente stupido e (purtroppo)
bello. Ma giusto per l'ultimo compito in classe, ha scritto un tema
stranamente interessante, prima di scomparire.
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