Antonio Fusco
Ogni giorno ha il suo male
Giunti
La sonnacchiosa cittadina toscana di Valdenza è sconvolta dall'omicidio di una donna. Il cadavere viene ritrovato in casa, nella camera da letto, steso per terra in una posizione inusuale. Si pensa subito che la vittima sia l'affittuaria dell'appartamento, una giovane professoressa del sud, e l'assassino il preside della scuola, con cui da qualche mese intratteneva una relazione clandestina. ripensando alla scena del crimine, però, troppe cose non convincono il commissario Casabona. I suoi sospetti sono confermati da un secondo omicidio, questa volta nella piazza del Duomo. Un fiuto infallibile, vent'anni di "mestiere" non dietro una scrivania ma per la strada, una struggente comprensione dell'animo umano, anche il più perverso, Casabona si convince che i due omicidi siano firmati dalla stessa mano. Un'intuizione che condurrà lui e la sua bella collega Cristina Belisario su una pista molto pericolosa...
Molto interessante e piacevole questo primo romanzo di Antonio Fusco. Un bel personaggio la figura del commissario Casabona, che si discosta abbastanza nettamente da tutti gli altri investigatori del genere. Un uomo, principalmente. Non è un eroe; è un personaggio reale con tutti i suoi pregi e difetti. Un poliziotto all'apparenza corazzato da una cinica durezza, ma dotato invece di una sensibilità straordinaria e di una abilità particolare nel risolvere casi difficili scavando nell'animo umano, con l'aiuto di una bella squadra investigativa con la quale ha instaurato un reciproco e proficuo rapporto di stima. Una vita privata molto complicata, che cerca disperatamente di far incastrare con quella professionale, impegnato in una strenua caccia ad un serial killer che ha dalla sua, come si scoprirà, forti motivazioni che lo rendono spietato, particolarmente crudele e di difficile cattura. E queste motivazioni particolari rendono veritiera questa figura, pur inserita in un'ambientazione non facilissima e non convenzionale, come una piccola provincia toscana di fantasia. Un bel poliziesco all'italiana, nel senso più positivo, con momenti di suspense e anche di azione. Una buonissima descrizione dell'attività investigativa fa da corollario a tutta la storia. Le pressioni dei vertici della Polizia, l'affiancamento della collega Belisario proveniente da Roma capitale perché è così che funziona, il terrore che sembra iniziare a diffondersi fra i cittadini, i dubbi, le poche certezze, le intuizioni: tutto è magnificamente descritto. Fusco manovra a menadito e con abilità l'argomento, essendo lui stesso funzionario della Polizia di Stato e scrive davvero molto bene. Si nota la conoscenza delle procedure, certo, ma quello che più colpisce è come sia stato abile a tradurre in parole quelli che sono gli stati d'animo di chi combatte giornalmente il crimine. Davvero notevole. Buona anche se non così particolarmente incisiva come quella riservata al commissario, la caratterizzazione degli altri personaggi tutti comunque interessanti. Un po' di risalto in più alla figura del figlio di Casabona, martoriato da gravi problemi legati alla droga anche se pare in fase di superamento, non avrebbe guastato, anzi, ma è solo un piccolo dettaglio. Di buon impatto emotivo risultano invece essere i personaggi della figlia e della moglie del commissario. "Ogni giorno ha il suo male" è un romanzo dal finale amaro, che va oltre la storia in se. Insomma all'apparenza una storia senza vincitori ne vinti. Uno spaccato duro della vita. Un romanzo che fa riflettere su quelle che possono essere le tragiche conseguenze di un gesto all'apparenza banale, di una dimenticanza e si, anche di un errore. E come un evento casuale possa scatenare drammatici scenari di follia e violenza. Una nuova, interessantissima voce si aggiunge al panorama del giallo italiano. Ne sentiremo parlare presto. Il romanzo, edito da Giunti, ha tra l'altro vinto nel 2014 il Premio Scrittore Toscano e il Premio Garfagnana in Giallo.
Buona lettura
Paolo Vinciguerra
Molto interessante e piacevole questo primo romanzo di Antonio Fusco. Un bel personaggio la figura del commissario Casabona, che si discosta abbastanza nettamente da tutti gli altri investigatori del genere. Un uomo, principalmente. Non è un eroe; è un personaggio reale con tutti i suoi pregi e difetti. Un poliziotto all'apparenza corazzato da una cinica durezza, ma dotato invece di una sensibilità straordinaria e di una abilità particolare nel risolvere casi difficili scavando nell'animo umano, con l'aiuto di una bella squadra investigativa con la quale ha instaurato un reciproco e proficuo rapporto di stima. Una vita privata molto complicata, che cerca disperatamente di far incastrare con quella professionale, impegnato in una strenua caccia ad un serial killer che ha dalla sua, come si scoprirà, forti motivazioni che lo rendono spietato, particolarmente crudele e di difficile cattura. E queste motivazioni particolari rendono veritiera questa figura, pur inserita in un'ambientazione non facilissima e non convenzionale, come una piccola provincia toscana di fantasia. Un bel poliziesco all'italiana, nel senso più positivo, con momenti di suspense e anche di azione. Una buonissima descrizione dell'attività investigativa fa da corollario a tutta la storia. Le pressioni dei vertici della Polizia, l'affiancamento della collega Belisario proveniente da Roma capitale perché è così che funziona, il terrore che sembra iniziare a diffondersi fra i cittadini, i dubbi, le poche certezze, le intuizioni: tutto è magnificamente descritto. Fusco manovra a menadito e con abilità l'argomento, essendo lui stesso funzionario della Polizia di Stato e scrive davvero molto bene. Si nota la conoscenza delle procedure, certo, ma quello che più colpisce è come sia stato abile a tradurre in parole quelli che sono gli stati d'animo di chi combatte giornalmente il crimine. Davvero notevole. Buona anche se non così particolarmente incisiva come quella riservata al commissario, la caratterizzazione degli altri personaggi tutti comunque interessanti. Un po' di risalto in più alla figura del figlio di Casabona, martoriato da gravi problemi legati alla droga anche se pare in fase di superamento, non avrebbe guastato, anzi, ma è solo un piccolo dettaglio. Di buon impatto emotivo risultano invece essere i personaggi della figlia e della moglie del commissario. "Ogni giorno ha il suo male" è un romanzo dal finale amaro, che va oltre la storia in se. Insomma all'apparenza una storia senza vincitori ne vinti. Uno spaccato duro della vita. Un romanzo che fa riflettere su quelle che possono essere le tragiche conseguenze di un gesto all'apparenza banale, di una dimenticanza e si, anche di un errore. E come un evento casuale possa scatenare drammatici scenari di follia e violenza. Una nuova, interessantissima voce si aggiunge al panorama del giallo italiano. Ne sentiremo parlare presto. Il romanzo, edito da Giunti, ha tra l'altro vinto nel 2014 il Premio Scrittore Toscano e il Premio Garfagnana in Giallo.
Buona lettura
Paolo Vinciguerra
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