giovedì 23 luglio 2015

Recensione "L'odore salmastro dei Fossi" di Diego Collaveri - Fratelli Frilli Editori -



Diego Collaveri

L'odore salmastro dei Fossi

Fratelli Frilli Editori

Il commissario di polizia Mario Botteghi si alza dall'asfalto umido della notte, riprendendo lentamente i sensi. Davanti a lui, nel buio del parcheggio dietro la chiesa diroccata nel centro storico di Livorno, c'è la sua pistola ancora fumante. Poco più in là un cadavere. Qualcuno è riuscito a incastrarlo per bene. L'investigatore privato Cecchi, ex poliziotto e suo partner di un tempo, l'aveva messo in guardia nei confronti di quel maledetto politico corrotto, con cui si era già scontrato, ma non si sarebbe mai aspettato che quel bastardo fosse disposto ad arrivare a tanto pur di distruggerlo. Inutile attendere i rinforzi, col suo passato nessuno sarebbe stato disposto a credergli. L'unica possibilità ora è fuggire e nascondersi nei vicoli scuri della città che dorme, per trovare la soluzione a quella schifosa indagine legata al traffico di clandestini, in cui si era ritrovato invischiato due sere prima, quando era stato ritrovato il cadavere di un infiltrato dell'ufficio immigrazione, nel rogo del ristorante cinese nella zona adiacente al porto industriale.

Gli scenari del noir italiano si stanno spostando. Sembra essere questa la tendenza attuale. Vengono sempre più abbandonate le atmosfere claustrofobiche della grande città metropolitana. La "tranquillità", il falso perbenismo e l'onestà apparente delle nostre province, sono caratteristiche che vengono invece messe a nudo, rivoltate, analizzate, da nuovi romanzi molto interessanti. Come questo ottimo esordio con la Fratelli Frilli Editori di Diego Collaveri. Nuovi personaggi, nuove storie, nuove ambientazioni, riescono così a creare sempre crescenti motivi di interesse e curiosità nei lettori. "L'odore salmastro dei Fossi" si sviluppa in centocinquanta pagine velocissime e molto intense. Dove la tensione è resa palpabile seguendo la fuga, per le vie di una Livorno notturna e inquietante, del commissario Botteghi. Creare il personaggio di un commissario che abbia qualcosa di nuovo da dire non è semplice. Mario Botteghi è invece molto particolare. Ha tutte le caratteristiche per diventare un vero e proprio protagonista assoluto. Una storia che parla di corruzione, di traffici di clandestini, di tradimenti, di amicizia. Il tutto descritto con una scrittura particolarmente incisiva e scorrevole. Insomma il classico romanzo da non smettere di leggere sino alla fine. Un vero concentrato di emozioni. In pochi giorni narrativi si ha il quadro completo di una situazione satura di tensione e pericolosità. Che porterà ad un finale sorprendente e inaspettato. Molto intensa e coinvolgente la descrizione dello stato d'animo del commissario fuggitivo, che aggiunge ulteriore tensione alla tensione. Complessivamente il giudizio è buono. Davvero coinvolgente. Credo che di questo nuovo personaggio investigativo ne sentiremo ancora certamente parlare presto. 

Buona lettura.

Paolo Vinciguerra

Nessun commento:

Posta un commento