giovedì 2 luglio 2015

Recensione "Città di polvere" di Romano De Marco - Feltrinelli -



Romano De Marco

Città di polvere

Feltrinelli

Un tempo Marco Tanzi era il miglior poliziotto di Milano. Poi la galera, gli anni da clochard, l'esilio volontario, fino alla riabilitazione e al ritorno. La sua vita ora scorre su binari tranquilli, finché non gli viene chiesto di collaborare a un'indagine non autorizzata. La sua missione: infiltrarsi nel peggior carcere d'Italia per ottenere informazioni da un contabile della malavita e infliggere così un duro colpo alla 'ndrangheta che controlla il traffico di cocaina a Milano. Tanzi accetta, nonostante il suo amico ed ex collega Luca Betti lo scongiuri di non farlo, temendo che possa nuovamente cedere ai suoi demoni interiori. Intanto una nuova organizzazione criminale ambisce a rimpiazzare la 'ndrangheta immettendo sul mercato la green inferno, una metanfetamina dai devastanti effetti collaterali. La guerra ha inizio con una sanguinosa rapina nel centro di Milano. Fronteggiare l'escalation di folle violenza non è un compito facile. Tra fiumi di polvere bianca, tradimenti e giochi di potere, Marco, Luca e il nuovo capo della squadra antirapine Laura Damiani, anime tormentate in una città perduta, seguiranno la propria strada fino a quando il destino li riunirà in un finale carico di tensione. Dove niente sarà più come prima.

E' difficile scrivere un commento su questo ultimo romanzo di Romano De Marco che non risulti troppo banale o eccessivamente ridondante. Ma "Città di polvere" affascina, assorbe, trascina, travolge, conquista, in una escalation di colpi di scena come raramente si incontra. Il sequel di "Io la troverò" segna un ulteriore conferma di come De Marco si possa ormai annoverare fra i migliori scrittori italiani di genere. Si, ma quale genere?  La sua abilità di scrittura sopraffina unisce il giallo, il noir, il thriller, l'hard boiled, in uno spaventoso racconto dalle mille sfaccettature. Quello che più colpisce è la capacità di tenere i lettore sul filo del rasoio in ogni pagina, in ogni capitolo. Non riesci mai a tirare il fiato un secondo. Non ci sono i personaggi classici. I personaggi che capisci quasi subito quali saranno quelli che ti accompagneranno sino alla fine. Qui no. Una sorpresa continua. Non sai fino a che punto il "buono" sia buono davvero, se quel personaggio al quale ti stai appassionando o anche affezionando, arriverà vivo o tutto intero alla fine. Una tensione narrativa costante, assolutamente unica. Con questa caratteristica di scrittura molto particolare che salta dalla terza alla prima persona quando meno te lo aspetti, e che invece di spiazzare, coinvolge ancora più maggiormente. Un romanzo duro, crudo, ma che non si sofferma su aspetti particolarmente macabri: racconta quello che è. Un colpo di pistola produce  danni, grossi, così come un'esplosione, così come le scene di tortura comunque mai fini a se stesse. Ma sono i personaggi ad essere di uno spessore spaventoso. Spaventosamente bello.Tormentati, solitari, in piena crisi esistenziale, che si sentono privi di ogni speranza in un futuro diverso, migliore ma anche peggiore forse. Che vivono quasi alla giornata in attesa che qualcosa succeda. E' un viaggio all'interno di ognuno di loro. Uno dopo l'altro. Marco, Luca, Laura, e tutti gli altri, sono nomi che non dimenticheremo facilmente. Un romanzo completo, totale. Dalla storia adrenalinica, piena di azione, che trasforma una sorpresa Milano in un campo di battaglia, al tentativo dei protagonisti di trovare il bandolo della matassa, ma anche di ritrovare disperatamente se stessi. Uno spaccato di vita collettiva all'interno delle forze dell'ordine raramente così ben caratterizzate e umanizzate, nel bene e nel male. Ma anche una storia di amicizia e di amori tormentati, sbagliati. Sulla fascetta che accompagna il libro, appare il commento di un altro grande scrittore, Maurizio De Giovanni, che centra perfettamente con poche e mirate parole quello che rappresenta questo splendido romanzo, e che per chiudere faccio immeritatamente mie: "Lasciatevi accompagnare attraverso la coscienza sporca del nostro tempo".  Io aggiungo: lasciatevi accompagnare e incantare anche da questa splendida scrittura. La scrittura di Romano De Marco. Ne rimarrete incantati.
Buona lettura.

Paolo Vinciguerra





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