giovedì 28 maggio 2015

Recensione di: A viso coperto di Riccardo Gazzaniga - Einaudi -



Riccardo Gazzaniga

A viso coperto

Einaudi

Vincitore Premio Calvino 2012
Due schieramenti nemici si sfidano ogni settimana su un terreno di rabbia e violenza: sono gli ultrà e i celerini. A Genova un gruppo di tifosi sceglie di non accettare imposizioni e ingaggia uno scontro frontale con la polizia. L'odio per le divise riesce a unire reduci del G8 ed estremisti di destra, adolescenti eccitati dalla guerriglia e uomini perseguitati dai fantasmi di un passato insopportabile. Tra le forze dell'ordine c'è chi è acceso dall'adrenalina e chi non può liberarsi da un tremendo rimorso, chi vuole raccontare in un libro la sua storia e chi potrebbe segnare la propria con un errore fatale.

Un romanzo intenso, raccontato da due punti di vista diametralmente opposti. Frange di tifosi violenti che raccolgono estremisti di destra e sinistra, reduci del G8 e ragazzi solamente annoiati ed eccitati da possibili scontri, affrontano ogni domenica le forze dell'ordine composte da ragazzi come loro colpevoli solo di indossare una divisa. Un racconto anche commovente che sviscera abilmente una realtà ai più sconosciuta. Sono tanti i personaggi che compongono questo libro: dagli "ultras" genoani, bellissime le loro storie e le loro descrizioni, ai rappresentanti della Polizia anche loro abilmente raffigurati dall'autore, che d'altronde ne fa parte. Chi ha vissuto anche solo marginalmente in gioventù la realtà della curva, si ritroverà immediatamente rapito all'interno della storia ma anche chi non conosce questa realtà troverà tantissimi motivi di riflessione. Finalmente un libro senza veli, vero, in alcune parti anche cruento ma molto realistico. Le storie nella storia sono veri e propri capolavori che Gazzaniga ha saputo inserire abilmente e che consentono di calarsi nella vita di ogni personaggio. I tifosi appartenenti ad ogni estrazione sociale che nella bolgia si trasformano in pericolosi elementi e i poliziotti, spesso abbandonati a se stessi, privi di mezzi, che cercano, a volte anche in maniera eccessiva, di arginare il fenomeno. Ecco sono le situazioni estreme che ritroviamo nel romanzo a portarci nella vita di un reparto della Celere e a domandarci: cosa farei io ? Quando la paura, l'adrenalina, i lacrimogeni, le bombe carta, le urla sovrastano il tuo raziocinio, come reagirei? E dall'altra parte, quella dei tifosi, riusciremo a capire, forse, "perchè" persone che conducono una vita normalissima, con famiglia, figli e un lavoro, si trasformano in pericolosi elementi, coperti e uniti dalla forza del gruppo. Ma anche qui scopriremo, grazie a Riccardo, molti di questi motivi; si perchè in questo libro, cosa assolutamente meritoria, non si condanna nessuno, a parte la violenza, che può arrivare improvvisa ma da tutte e due le parti! Molto poche le figure femminili e abbastanza marginali, anche se ben caratterizzate, ma d'altre parte, quello descritto, è un mondo prettamente maschile e forse anche maschilista! Una scrittura lineare fa scorrere il romanzo molto velocemente malgrado le sue oltre 500 pagine, che però non pesano assolutamente, anzi! In conclusione grande libro, da leggere anche forse per sgombrare il campo da molti pregiudizi!

Buona lettura

Paolo Vinciguerra

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